La plastica ha un impatto devastante sulla vita dei mari e delle specie che lo popolano. Secondo l’ultimo report del WWF “ Fermiamo l’inquinamento da Plastica: come i Paesi del Mediterraneo possono salvare il proprio mare ”, l’inquinamento da plastica ha raggiunto livelli allarmanti, tanto da poter parlare di una vera e propria crisi globale.
Plastica, i rischi per l’ecosistema marino
Ogni anno finiscono nei nostri mari e oceani circa 8 milioni di tonnellate di plastica, che minano inesorabilmente la salute e la vita dell’ecosistema marino. Quello che si consuma nei mari, può essere considerato a tutti gli effetti uno sterminio: basti pensare che il 90% dei pesci che peschiamo presentano residui di plastica nelle viscere. Oltre 270 specie marine sono considerate a rischio, perché particolarmente soggette a restare intrappolate in rifiuti plastici, come le ormai famigerate reti da pesca abbandonate. Tra gli animali più colpiti figurano le tartarughe, che scambiano i sacchetti di plastica per meduse e ingoiandole vanno incontro a morte certa.
Si stima che se non si interverrà seriamente su questo annoso problema, nel 2050 il 99% dei pesci avrà plastica al suo interno. E, risalendo la catena alimentare, lo stesso si potrà dire degli uomini.
Un mondo senza plastica è possibile?
Nell’era del consumo di massa, dove tutto deve essere consumato qui ed ora, pensare ad un mondo senza plastica può sembrare impossibile. Ovunque si posi, il nostro sguardo s’imbatte sempre in oggetti prodotti con questo materiale. Negli anni ‘50, quelli del boom economico, la plastica sembrava rappresentare il futuro: economica e resistente, s’intravedeva da subito la miriade di utilizzi che potevano farsene. È stata così prodotta su larga scala e da allora le multinazionali continuano a produrre e a vendere plastica usa e getta, nonostante il 90% di quella già esistente non sia mai stata riciclata.
Il problema dell’invasione della plastica è molto complesso, in primis perché si tratta di un materiale non biodegradabile e poi perché le pratiche di riciclo fanno acqua da tutti i pori. È chiaro che sarà determinante un impegno nell’educare la popolazione mondiale ad un cambio radicale nelle abitudini di acquisto (ad esempio riducendo il più possibile l’acquisto di beni usa e getta). Come sarà importante fare dei passi in avanti per quanto riguarda la raccolta differenziata e le tecniche di riciclo. Qualche passo è stato fatto e la ricerca sta iniziando a sperimentare molecole “mangia plastica”, così come dispositivi elettronici in grado di spazzare i nostri fondali.
Spiagge plastic free, dall’Europa indicazioni chiare
Un’iniziativa che va nella direzione giusta è sicuramente quella fortemente voluta dall’Unione Europea. Mentre intere aree del Pianeta ad alto tasso di inurbamento, come Cina e India, sembrano ancora disinteressate a questa minaccia per l’ecosistema, ancora una volta l’Europa dà il buon esempio. Sono importanti gli obiettivi fissati dalle ultime direttive europee in materia di economia circolare in generale e di riduzione della plastica in particolare, ma ciascuno Stato e ciascuna Regione dovranno fare la loro parte. In Molise è stato finalmente bandito l’utilizzo di plastica monouso nelle spiagge: niente più piatti, bicchieri, posate, cannucce in plastica su tutta la costa.
Il Lido Mistral è orgoglioso dell’iniziativa e si è fatto trovare pronto, perché eravamo già decisi a portare avanti quest’opera di sensibilizzazione, a prescindere dalle disposizioni normative. D’ora in avanti, sorseggiare un cocktail in riva al mare non arrecherà più alcun danno ai nostri pesci, ai nostri fondali, ai nostri figli. Diamo tutti una mano: salviamo il nostro mare!