I rituali del fuoco in Molise, tra sacro e profano

I rituali del fuoco in Molise, tra sacro e profano

Il fuoco, oltre ad essere stato un elemento indispensabile per lo sviluppo della civiltà, racchiude una moltitudine di significati: potenza, energia, libertà e meditazione. Significati che fluttuano tra il sacro e il profano, tra la storia delle religioni e le indagini antropologiche. Poiché la sua fiamma brucia, è anche simbolo di purificazione e rigenerazione, nonché di luce. Il Molise, con la sua cultura agro-pastorale, vanta diversi rituali e cerimonie che vedono come protagonista proprio il fuoco. Scopriamoli insieme.

Sant’Antonio tra le vie dei borghi molisani

Sant’Antonio Abate è il Santo del fuoco per antonomasia. In molti paesi del Molise, il 17 Gennaio, si festeggia il protettore del bestiame, degli animali domestici, del lavoro contadino, del fuoco e delle malattie della pelle (l’herpes zoster è conosciuto infatti come fuoco di Sant’Antonio). In molti centri molisani, nel rispetto della tradizione, per omaggiare il Santo vengono accesi fuochi e falò.

A Campobasso (a circa 70 km da Termoli), il fuoco viene appiccato nel piazzale antistante la chiesa dedicata al Santo. Sul sagrato, al mattino, il fuoco dà inizio alle celebrazioni, con la benedizione del parroco. La sera della festa, ci si dà appuntamento intorno al fuoco acceso in piazza, per cucinare fave bollite, salsicce e torcinelli.

A Colletorto (a 50 km da Termoli), i fuochi in onore di Sant’Antonio Abate richiamano ogni anno numerosi turisti provenienti anche da fuori regione. L’intero paese si mobilita: ai giovani spetta il compito di procurarsi la legna, gli anziani invece preparano i falò a mo’ di carbonaia, per facilitare l’accensione del fuoco. Ogni quartiere, dalla Terra al Colle, è avvolto da fiamme e scintille che ne cambiano le sembianze. Tra le donne anziane, persiste ancora l’usanza di riportarsi a casa i tizzi del fuoco sacro che, secondo le antiche tradizioni popolari, allontanano i malefici. I giovani invece, per esorcizzare i pericoli del fuoco, attraversano le braci ardenti, dando vita a salti strambi e originali. L’appuntamento con i falò è accompagnato da vino, canti e balli che vanno avanti fino a notte fonda.

Ad Acquevive di Frosolone (85 km da Termoli), una contrada di circa ottanta famiglie, i festeggiamenti iniziano dal pomeriggio del 16 gennaio. Bambini e ragazzi di tutte le età intonano, casa per casa, il canto dedicato al santo. La sera, i canti dei ragazzi cedono il posto a gruppi di musicisti e cantori che, armati di organetti, fisarmoniche, chitarre e tamburelli, augurano salute e benessere. La sera si accende un grande fuoco per omaggiare le compagnie di cantori provenienti dai paesi limitrofi. Il fuoco viene fatto ardere per tutta la giornata del 17, con gruppi di amici e parenti che si intrattengono tra canti, balli e grigliate di carne.

Anche a Pescopennataro (a circa 100 km da Termoli), i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio vedono come grande protagonista il fuoco. La festa coinvolge tutti, grandi e piccini e la brace del fuoco diventa un momento conviviale in cui degustare carne e piatti tipici locali. Anche qui i festeggiamenti gastronomici sono preceduti dalla cerimonia religiosa nella chiesa Madonna delle Grazie in cui è conservata la statua di Sant’Antonio.

La ‘Ndocciata di Agnone è patrimonio d’Italia

La più grande festa del fuoco in Molise si celebra ad Agnone (a 90 km da Termoli). Ma i festeggiamenti non sono in onore di Sant’Antonio. Si tratta infatti di una tradizione ultramillenaria, di origine pagana, legata al solstizio d’inverno

La ‘Ndocciata è un rito dedicato al Sole ed è diventato nel tempo un tributo al Dio che nasce. Le ‘ndocce sono delle grandi torce realizzate con legno di abete e fasci di ginestra. La sera del 24 Dicembre, centinaia di portatori illuminano Agnone con uno spettacolare fiume di fuoco, riproducendo scene di vita contadina. 

Avvolti in grandi mantelli neri si esibiscono sotto gli occhi entusiasti degli spettatori, che affollano le vie del paese. Anticamente, queste enormi fiaccole servivano per illuminare il cammino dei contadini, che dalle campagne si spostavano verso il paese per assistere alla messa di Natale. Da allora, l’usanza si ripete ogni anno nel rispetto della tradizione e rappresenta un simbolo per Agnone, oltre ad essere un appuntamento imperdibile per migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Uno spettacolo da vedere almeno una volta nella vita e per cui le parole non sono sufficienti a descriverne la magnificenza. Il fuoco come simbolo di fertilità, forza creatrice e preghiera dell’uomo verso l’ignoto, raggiunto dalle fiamme di queste enormi fiaccole. 

La ‘Ndocciata è un rito che si ripete da millenni e per questo è stata riconosciuta come “Patrimonio d’Italia per la tradizione”. Una tradizione talmente forte e sentita da richiamare ogni anno migliaia di agnonesi sparsi per l’Italia e per il mondo, orgogliosi di partecipare ad uno dei più grandi spettacoli di fuoco in Europa.

Quelle che vi abbiamo proposto sono solo alcune delle feste invernali che attirano migliaia di turisti in Molise ogni anno. La selezione tiene conto solo delle località raggiungibili in non più di un’ora di auto da Termoli, e dunque dal nostro hotel. Sono anche le mete che hanno maggiormente affascinato i nostri ospiti invernali. Ma siamo convinti che il Molise abbia così tanto da offrire, da riempire un’enciclopedia. Non vi resta che venire a scoprire “la regione che non c’è”!

 

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